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Lights at Sea is a project aimed  to document with media the contemporary and social reality of fishing in Sardinia, using the narrative language of ethnography and visual anthropology. The documentary's project tells a story of daily labor at sea, during the navigation and ashore, the migration of fishermen from his town, focusing on crafts, cultural and linguistic diversity and the relationships between people.
Starting from the issues of the anthropological theory of "participant observation", as a methodology for study and represent the reality and social life.
Lights at Sea tells a contemporary story of men, offering an insight and subjective perspective, a look inside the everyday microcosm of a fishing boat and its fishermen, a universal story in a context land that belongs to Sardinia and its interior islands.
The documentary was filmed in Porto Torres (SS) between April and November 2013, on board a boat coming from the Ponza Island (LT) during the entire seasonal fishing period, and following the return to the island of Ponza crossing the Mediterranean Sea until the  boatyard of Formia (LT). The film collects the story of an ancient craft as a small non-industrial fishing, now carried on by a crew that is mostly formed of the members of the same family that for over fifty years' cross the fishing routes between Sardinia and the Island of Ponza.
In fact, at the beginning of the '900'  the Ponza's  fishing families migrated direct to the island of Elba, attracted by the sea full of fish of Monte Cristo, and many of them continued to the north of Sardinia (La Maddalena, Santa Teresa di Gallura , Porto Torres, Isola Rossa), or along other routes to the west (Arbatax, Siniscola) and south (Carloforte), bringing their boats on big vessel ships that stopped at the ports of destination, where they were used to fishing for fish blue (sardines, anchovies, mackerel) with little boats that had fishing lamps, called "lampare" , that used seine nets and lamps with powerful lights to attract the fish.

Lights at sea is a ethnographic film where the actors are the fishermen in the role of themselves: twelve fishermen of the fishing boat "Capobianco", spending the working nights out at sea in the Gulf of 'Asinara bay, and showing, thanks to video and photos collected,  a unique reality in Sardinia - the sardines's fishing with the "lampara" .

 

 

 

Luci a mare è un progetto che nasce con l'idea documentare attraverso le immagini (fotografia e video) la realtà sociale e contemporanea della pesca in Sardegna, facendo riferimento a un modello di narrazione proprio dell'etnografia e antropologia visuale, con il fine di diffondere e conservare nella memoria microstorie quotidiane legate ai temi del lavoro e della migrazione, dei mestieri, le diversità linguistiche e culturali e le relazioni tra individui, l'economia di certi settori .

A partire dal tracciato della teoria antropologica che vede nell'"osservazione partecipante" una delle metodologie di studio e  rappresentazione della realtà,

Luci a mare racconta una storia contemporanea di uomini, offrendo una visione interna e soggettiva, uno sguardo presente ma discreto che porta all'interno di quello che è il microcosmo quotidiano di una barca da pesca e dei suoi pescatori, una storia universale dentro un contesto territoriale che appartiene alla Sardegna e alle sue isole interiori.

Il documentario è stato girato a Porto Torres (SS) tra aprile e novembre 2013, a bordo di un peschereccio di origine ponzese, durante l'intera stagione di pesca alla sardina e fino al ritorno all'isola di Ponza con la traversata che ha riportato la barca al cantiere di Formia (LT). Il film raccoglie la testimonianza attuale di un antico mestiere legato alla piccola pesca non industriale, oggi portata avanti da un equipaggio che per la maggior parte è composto dai membri di una stessa famiglia che da oltre cinquant' anni attraversano le rotte della pesca tra la Sardegna e l'isola di Ponza (LT).

Alla base del racconto etnografico vi è la storia della pesca in Sardegna, in parte tradizionalmente rappresentata dai pescatori originari dell'isola di Ponza. Già dai primi del '900 infatti dall'isola di Ponza migrarono famiglie di pescatori dirette verso l'isola d'Elba, attratte dal mare molto pescoso di Montecristo, e molte di esse proseguivano verso il nord Sardegna (La Maddalena, Santa Teresa di Gallura, Porto Torres, Isola Rossa), o percorrendo altre rotte verso ovest (Arbatax, Siniscola) e sud (Carloforte)  portando le loro barche su bastimenti aragostai che sbarcavano nei porti di destinazione, dove veniva praticata, tra le altre, la pesca del pesce azzurro  (sardine, alici, sgombri) con l'impiego di "lampare", barche da pesca che utilizzavano reti a circuizione e lampade con luci potenti per attrarre il pesce.

Luci a mare ha visto protagonisti nel ruolo di se stessi i dodici pescatori del peschereccio "Capobianco", che dopo un lungo periodo di scambi e conoscenza sulla banchina nel porto di Porto Torres, hanno accolto la troupe durante le uscite notturne in mare nel Golfo dell'Asinara e fino alla traversata di ritorno all'Isola di Ponza, dando la possibilità di documentare una realtà unica in Sardegna - la pesca con la lampara - e di raccogliere ore e ore di girato e un archivio di centinaia di fotografie analogiche e digitali.

 

 

 

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